domenica 22 aprile 2012

INTERVISTA A FRANCESCA PAPA, finalista del concorso Casa Sanremo Writers


1.    


            Lei è uno dei partecipanti al premio Casa Sanremo Writers, con quale opera ha partecipato? Come è nata l’idea di partecipare al concorso?

Ho partecipato con “Kyoko”, il mio ultimo giallo. Ho visto per caso il link del premio su internet e mi è sembrata un’idea carina e simpatica poter competere con altri scrittori, in uno scenario così famoso e splendido come Casa Sanremo.

2.     Innanzitutto, se me lo concede le chiederei di dirci qualcosa su di lei, per conoscerla. Da dove viene, che fa nella vita …

Sono nata a Terracina (LT), ma vivo a Roma da alcuni anni. Dopo essermi laureata in Lettere e Scienze archivistiche, mi sono dedicata alla mia prima passione: scrivere libri. Dal 2007 a oggi ho finito di editare cinque romanzi, due per bambini (che trattano delle avventure di una bizzarra tartaruga nelle vesti di commissario di polizia) e tre gialli per adulti.

3.     Ci può dire qualcosa della sua opera?

E’ un romanzo ambientato in Giappone, tra Tokyo e Kyoto. Parla di un misterioso tesoro, che coinvolge le vite di quattro giovani turisti italiani. Nella fattispecie e’ la terza avventura del commissario Giuseppe Marace e della sua amica-investigatrice Vittoria Palombo. Vuole essere un breve omaggio a questa terra così lontana; oltre che una visione prettamente occidentale della cultura e delle bellezze nipponiche.


4.     È molto che scrive? Da cosa è nata l’esigenza di scrivere?

Scrivo da circa cinque anni; in realtà ho iniziato col recensire articoli sulle partite di calcio, essendo una grande tifosa juventina. Poi ho smesso per qualche anno; infine ho ripreso, trovando la giusta ispirazione nelle marachelle delle mie tartarughe.



5.     Che effetto ha avuto e ha la scrittura sulla sua vita? La rende migliore o peggiore?

La scrittura mi rende felice e soddisfatta della mia vita; grazie anche all’appoggio incondizionato della mia famiglia, specialmente del mio compagno Raffaele.

6.     Come percepisce lei l’esercizio letterario, cioè che ruolo ha la letteratura nel mondo moderno?

Ci sono molte persone che si spacciano per provetti-scrittori; in realtà ciò dovrebbe basarsi su una buona cultura generale e sulla serietà di svolgerlo nel migliore dei modi. Spesso, a causa della scarsa possibilità di guadagnare solamente con la scrittura, i libri passano in secondo piano a causa di altri impegni, che a volte sono meno importanti.

7.     Se dovesse definire il suo stile con tre o quattro aggettivi, quali userebbe?

Il mio stile, a detta anche di chi ha letto i miei libri tra lettori e tecnici del settore, è: scorrevole, ironico, ben congeniato nella trama, ma anche attento ai dettagli.


8.     Posso chiedere qual è il suo autore preferito? Qual è il suo ideale letterario?

Leggo volentieri tutti gli autori, specialmente i giallisti. Non posso negare che mi sono ispirata, per i miei gialli, ad Agatha Christie; ma adoro sfogliare anche A.C. Doyle, D. Sayers, P.D. James, J. Grishman; non disdegno anche  quelli meno conosciuti e miei contemporanei.

9.     Come percepisce l’attuale scenario letterario italiano? Pensa che ci sia sufficiente attenzione agli esordienti?

Gli autori esordienti non sono, a mio avviso, apprezzati per quello che potrebbero produrre, poiché non portano una sufficiente pubblicità per trainare tutti gli eventi e le vendite dei loro stessi libri. Penso che è troppo facile promuovere solo nomi famosi, dove ogni editore è sicuro di ottenere un congruo vantaggio economico. Ma capisco anche che la cultura in generale è stata la prima a soffrire di questa crisi globale; la gente, ora e anche qualche anno fa, giustamente riflette prima su come arrivare alla fine del mese e poi a concedersi dei piccoli sfizi. Poi, purtroppo, i libri non sono così glamour come un bel vestito nuovo, un paio di scarpe alla moda o una borsa griffata!


10.                       Cosa si potrebbe fare per migliorare?

Cercare di creare sempre nuovi eventi culturali, magari legati a qualche nome illustre che possa trascinare altri oltre che se stesso. Il problema vero, però, è che la scuola dovrebbe in primis stimolare le nuove generazioni a capire e conoscere ciò che sta intorno a loro, cercando sempre di trovare nuove emozioni nel loro futuro lavoro e nei loro svaghi, che siano culturali o di altro genere. La curiosità del sapere, a 360 gradi, non dovrebbe mai mancare tra gli obiettivi di tutti, giovani e meno giovani.

11.                       Ha nuovi progetti letterari in cantiere?

Si. Sto ultimando la correzione finale del terzo romanzo per bambini, dal titolo “Il ritorno di Pongo”, ambientato nel bioparco di Schönbrunn. Poi ho già un’altra idea per il quarto giallo, che forse si tingerà di contorni squisitamente tedeschi! Ma per altre news potete consultare il mio sito: www.francescapapa.it

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