sabato 19 maggio 2012

Intervista a MARIA F. ROTOLO, autrice di "Il silenzio su se stessi"





Il suo libro “Il silenzio su se stessi” tocca degli argomenti piuttosto contro corrente. Mentre tutti parlano di cose materiali, economia, finanza, denaro, lei propone un libro sulla spiritualità. Da cosa nasce questa esigenza?

“ Credo sia un’attitudine caratteriale, un modo di percepire il mondo, di interpretare la vita. Sono convinta che le nostre esperienze hanno diversi piani di lettura e anche un dramma contiene il suo aspetto positivo. La spiritualità è una dimensione dell’uomo con un codice altro, con le sue leggi di interazione, ma esiste e agisce continuamente nelle nostre vite. Oggi siamo distratti da quel codice perché si è scelto di affidarsi al tangibile e alla convinzione che è vero ciò che è dimostrabile. Questo dà sicurezza apparente, ma gli esseri umani hanno molto di più da dare e ricevere che la semplice materialità”. 

Il titolo del libro è davvero molto intrigante. Che cos’è il silenzio su se stessi?

“E’ un viaggio in compagnia della nostra voce più profonda. E’ l’avventura del coraggioso che si immerge in se stesso tentando di darsi delle risposte. E’ un suggerimento ad ascoltare se stessi e gli altri e a liberarsi del continuo rumore degli inutili pensieri che affollano continuamente la nostra mente. E’ l’incontro con il mondo della diversità culturale che ricondurre all’unicità degli esseri umani attraverso l’amore per gli altri”.

La protagonista del suo libro, Miriam, è un essere delicato e  indecifrabile, che vive in una dimensione tra il materiale e lo spirituale. Cosa le ha ispirato la costruzione di questo personaggio?

“La contraddizione che appartiene a molti di noi; il voler essere in un certo modo, ma agire in un altro. Miriam è delicata ma inconsapevolmente forte e in lei ho voluto incarnare l’esito positivo delle scelte dettate da una convinzione spirituale. Miriam è una buddista di scuola Ghelupa, per intenderci della scuola del Dalai Lama, che ottiene forza dalla sua esperienza di allieva di un lama Tibetano che la instrada e sostiene come un vero maestro spirituale sa fare”.

Le lettere che arrivano a Miriam sono un espediente davvero affascinante. Il destino sembra scegliere proprio lei; che rapporto ha Miriam con il destino?

“Miriam non crede nel destino, Miriam sa che ogni sua azione costruisce la sua vita, le relazioni, il suo futuro. E’ consapevole che lei è l’unica responsabile di ciò che le accade perché è questo che il maestro lama tibetano le ha insegnato e lei, lo ha verificato di persona. Miriam è una donna adulta votata alla conquista di se stessa e degli altri attraverso un suo personale codice di interazione, quello spirituale, appunto.  

Miriam si imbatte nel mondo della Cabala ebraica e questo è uno dei tratti caratterizzanti del romanzo. Perché ha scelto questo elemento nel suo romanzo?

“Per la grande curiosità che ho sempre nutrito per l’esoterico, il mistico. Non sono una conoscitrice di Cabala, ma mi appassiona la grande importanza che riconoscono alla combinazione di numeri e parole; l’interpretazione di una simbologia arcaica che riconduce a delle geometrie che probabilmente sono speculari con alcune forme della nostra interiorità. E’ quel codice dalle leggi lontane dal nostro tempo, così oscurato da una visione della vita davvero triste e povera di contenuti che donano senso alla vita”.

Uno dei personaggi più affascinanti e che non appare mai in modo diretto è quello di Henry. Ci può dire qualcosa su questa figura e il suo significato simbolico nel romanzo?

“Lui è il simbolo della conoscenza che promuove l’amore tra gli uomini. Arriva nel ghetto ebraico durante 2 guerra mondiale. E’ un bambino senza famiglia e si materializza tra altri bimbi mentre giocano. Sparisce e riappare in un’altra terra e la sua conoscenza è la rappresentazione della coscienza del mondo interpretato attraverso i suoi saggi sulla Cabala di cui fa dono per aiutare gli uomini ad aiutarsi tra di loro”.   

Lei ha iniziato a scrivere da molto giovane. Perché ad un certo punto ha sentito la necessità di dare al pubblico questa splendida storia?

“ Mi sentivo pronta per affrontare la valanga di parole che avevo accumulato negli anni, sovrapponendole a storie che vivevano nella mia mente e sulla carta, ma non altrove. Non c’è un perché, ho maturato il momento di condividere e affidare queste storie anche agli altri. Poter viaggiare insieme a qualcuno attraverso la letteratura è l’esperienza più interessante che si possa fare”. 

Ha progetti letterari per il futuro?

“Si, sto preparando un nuovo racconto, e ne ho già in mente un altro. La scrittura è un’esigenza irrinunciabile, è la conciliatrice di ogni tormento interiore ”.

mercoledì 9 maggio 2012

Intervista a Emanuele Verdura





 Lei è uno dei partecipanti al premio Casa Sanremo Writers, con quale opera ha partecipato? Come è nata l’idea di partecipare al concorso?

Ho partecipato con il libro : LA VIA VERSO LA NORMALITA’(Storia di una bambina cerebrolesa guarita col il metodo Doman).
Ho letto la pubblicità in internet, ho avuto la sensazione che fosse un premio letterario serio e di qualità ed ho partecipato.

2.     Innanzitutto, se me lo concede le chiederei di dirci qualcosa su di lei, per conoscerla. Da dove viene, che fa nella vita …

Per rispondere a questo quesito invio parte del mio curriculum.
 VERDURA EMANUELE sono nato a Niscemi (CL) il 31/5/51 e insegno nella scuola primaria  1° Circolo Didattico di Seregno ( MB)
      TITOLI CULTURALI
-         Laurea in pedagogia, conseguita presso l’università di Parma;
-         Diploma di Fisiopatologia, conseguito presso l’ANSI di Milano;
-         Diploma di Riflessologia plantare, conseguito a Roma;
-         Diploma “MIND CONTROL” metodo Silva, conseguito a Settimo Milanese (MI);
-         Attestato REIKI, primo livello, conseguito a Milano;
-         Attestato di partecipazione al corso SHIATSU;
-         Attestato di partecipazione al corso di DINAMICA MENTALE, conseguito a Milano;
-         Partecipazione ad un corso on-line di PNL (Programmazione Neuro Linguistica);
-         Attestato di merito conferito dalla direzione didattica del 2° Circolo di Nova Milanese per l’opera didattica svolta con gli alunni nell’area linguistica;
-         Delegato provinciale dell’ANPOSDI (Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali);
-         Responsabile regionale (Sicilia) per i programmi di Educazione alla Cultura della Pace
      dell’Accademia Araldica Internazionale Giovanni Paolo II Università della      Cultura.
             PUBBLICAZIONI
-         Itinerario, libro di poesie, Ed. Il Melograno;
-         La vita oltre la coppia, romanzo Ed. Cultura Duemila;
-         Sensazione d’amore, libro di poesie, Ed. Lussografica;
-         Granelli di vita, libro di poesie, tipografia  Lauricella
-         Messaggero di luce, romanzo, Ed. A & G;
-         Educazione all’affettività, guida didattica per la scuola primaria, Ed. Centro Programmazione Editoriale (CPE);
-         Con gli occhi di un bambino sordo, romanzo Ed. A & G;
-         Con gli occhi di un bambino sordo, narrativa per la scuola secondaria di primo grado,       Ed. La Medusa;
-         Le quattro “S” dell’uomo moderno, romansaggio, Ed. Kimerik;
-         Vivere la grande guerra, narrativa per la scuola secondaria di primo grado ed. Medusa;
-         Kemal, il clandestino,  narrativa per la scuola secondaria  di 1° grado, ed. La Medusa
-         La via verso la normalità, storia di una bambina cerebrolesa, romanzo, Armando Armando Editore
-         La stella del piccolo eroe, narrativa per la scuola secondaria di 1° grado,  editrice La Medusa
-         Bruner, il fascino di un mito pedagogico articolo scritto sulla Rivista Nazionale Insegnare del C.I.D.I;.
-         Infanzia perduta, in visione preso la casa editrice L’Autore
-         Guida didattica per la scuola dell’infanzia EDUCAZIONE PSICOMOTORIA, scritta in collaborazione con Giugno Angela Liana  in via di pubblicazione presso la casa editrice : Ercole Baraldi Editore.

3.     Ci può dire qualcosa della sua opera?

L’esigenza di scrivere il romanzo è nata dall’incontro, in una scuola primaria di Caltagirone (CT), con una bambina cerebrolesa che aveva ottenuto risultati strabilianti con l’applicazione del metodo riabilitativo DOMAN. Ho scritto il romanzo per contribuire alla diffusione e alla conoscenza del metodo riabilitativo Doman poiché aveva  aiutato decine di migliaia di bambini in tutto il mondo a guarire o ad ottenere miglioramenti significativi sotto l’aspetto motorio e intellettivo.
Allego il quarto di copertina del libro pubblicato dall’EDITORE ARMANDO.
LA VIA VERSO LA NORMALITA’ è la storia di una straordinaria bambina cerebrolesa, guarita dal metodo riabilitativo Doman. E’ la storia della fede profonda e della speranza che non hanno mai  abbandonato i genitori i quali, con il loro immenso coraggio, hanno rotto gli schemi della tradizionale scienza riabilitativa per dare credito ad una visione innovativa e rivoluzionaria ( il metodo Doman) che indica concretamente cosa fare per migliorare e per guarire i bambini cerebrolesi. Sono narrate le sofferte vicende di Giada e della sua famiglia: il trauma della nascita, la diagnosi sconvolgente e senza speranza, la disperazione dei familiari, i loro conflitti, le loro ambivalenze, per giungere, attraverso l’ illuminazione spirituale della mamma di Giada, avvenuta nella cattedrale  di Santiago de Compostela, alla consapevolezza dell’efficacia  del metodo Doman,  e da qui la frequenza del corso. Inizia, così, il cammino della speranza e della guarigione, i cui artefici sono i genitori e la rete di solidarietà umana, formatasi per aiutare Giada nel suo difficoltoso, impegnativo  ma meraviglioso viaggio verso la “normalità”.  Il libro è percorso da un forte senso di spiritualità e di crescita interiore che porta i genitori della piccola protagonista e i volontari a migliorare  la propria esistenza individuale e collettiva, offrendo un esempio di vita, di amore e di altruismo a tutta l’umanità.

4.     È molto che scrive? Da cosa è nata l’esigenza di scrivere?

Scrivo da parecchi anni, ho iniziato a comporre poesie perché rappresentavano un ponte di collegamento tra l’ immanente e il trascendente, poi ho sentito l’esigenza di scrivere libri per adulti e per ragazzi a carattere sociale ( tematiche riguardanti l’umanità sofferente, la  diversità, la disabilità …) per tentare di trasmettere dei messaggi positivi e contribuire a migliorare la mente e il cuore dell’uomo.

5.     Che effetto ha avuto e ha la scrittura sulla sua vita? La rende migliore o peggiore?

La scrittura creativa ha un effetto magico nella mia vita quotidiana e nella mia professione di insegnante. Scrivere è come essere collegati con particolari energie dell’universo in un osmotico intrecciarsi  di conoscenze interiori dell’animo umano. Scrivere  dona armonia relazionale con sé e con gli altri.
Cerco di veicolare anche i miei alunni verso forme di scrittura e lettura creativa per favorire efficaci e processi di apprendimento  e per armonizzare la relazionalità con se stessi e con  il resto del mondo.

6.     Come percepisce lei l’esercizio letterario, cioè che ruolo ha la letteratura nel mondo moderno?

La letteratura ha un compito educativo -  formativo;  ha una   grande responsabilità nel fare riflettere l’uomo  e avviarlo verso la  consapevolezza di fare parte integrante  di un’umanità  che  rischia di perdere la propria identità e che quindi ha bisogno di appropriarsi del bisogno di appartenenza e di ripristinare legami vitali con la propria cultura e la propria storia.


7.     Se dovesse definire il suo stile con tre o quattro aggettivi, quali userebbe?

Coinvolgente, fluido, interattivo.


8.     Posso chiedere qual è il suo autore preferito? Qual è il suo ideale letterario?

Sono affascinato da diversi autori italiani e stranieri, indico i due più significativi per la mia formazione letteraria e soprattutto umana : James Redfield e Wayne W.Dier. il mio ideale letterario è il romansaggio perché affronta le tematiche sociali attraverso il romanzo.

9.     Come percepisce l’attuale scenario letterario italiano? Pensa che ci sia sufficiente attenzione agli esordienti?

Poche volte le  grandi case editrici e quelle di nicchia valorizzano le opere letterarie degli esordienti e degli autori sconosciuti i quali, spesso, si auto -producono e non trovano spazio nel panorama letterario nazionale.


10.                       Cosa si potrebbe fare per migliorare?

Valutare con maggiore serietà e obiettività le opere letterarie che arrivano presso le case editrici non facendosi influenzare dagli scrittori conosciuti che non sempre offrono il migliore prodotto letterario. Forse si dovrebbero valutare i romanzi in forma anonima.

11.                       Ha nuovi progetti letterari in cantiere?

Scrivere un romanzo sull’adozione internazionale.