INTERVISTA A SONIA STRANGIO, AUTRICE DI "BUON SANGUE"
Cara Sonia, questo è il tuo primo romanzo e hai scelto fin da subito di
confrontarti con una storia familiare intricata, che copre un ampio arco
temporale…raccontaci da dove è arrivata l’ispirazione…
Penso che sia molto difficile
collocare il momento esatto in cui nasce un libro. L’ispirazione è un momento
superbo, che ho sempre creduto provenire da qualcosa al di fuori di noi. Nel
mio caso, ad esempio, nasce in molti momenti diversi, nel corso della creazione
di un romanzo, e non è sempre legata alla trama che ho immaginato all’inizio.
Questo perché molte volte le mie trame si costruiscono da sole “in corso
d’opera”. Spesso ho la sensazione di essere semplicemente il tramite, il ponte
attraverso il quale i miei personaggi scavalcano il mondo della fantasia per
trasferire la loro personalità e la loro volontà sulla carta. Sono se stessi,
esattamente come le persone reali, e se cerco di cambiare la loro linea
d’azione, tramite vari segnali mi spingono a tornare sulle loro scelte, a far
loro compiere ciò che è effettivamente in linea con il loro carattere. Mentre
scrivo non ho un progetto preciso. Scrivo. La storia si costruisce da sé
tramite l’interazione dei vari personaggi. Per me questo costituisce la fonte
dell’ispirazione: le personalità delle mie “creature” che interagiscono fra
loro. E’affascinante. Mi metto davanti al pc e comincio a scrivere chiedendomi
“Chissà oggi cosa farà X e come reagirà Y”, ed è tutto molto emozionante….come
vedere un film in anteprima!!!
Leggendo il tuo libro si nota subito una tua predilezione per le
descrizioni accurate dei personaggi, ma anche una capacità di costruire
dialoghi dal ritmo serrato: quale delle due forme ti viene più facile?
Entrambe. “C’è un tempo e un
luogo per ogni cosa…”, e così credo sia anche nella costruzione di un romanzo.
So di scrittori che possiedono un loro stile particolare, ossia che prediligono
il dialogo oppure le descrizioni…diciamo manzoniane…io non credo di potere
venire collocata in questo senso. Il mio stile è un po’ particolare, perché seguo
la storia: se il momento richiede un ritmo serrato di dialoghi, allora bando ai
dettagli insignificanti; se il momento è più riflessivo, allora un po’ di
spazio per la descrizione del personaggio è indispensabile. Credo comunque che
sia da preferire un giusto equilibrio: non annoiarmi è la parola d’ordine,
quando scrivo. Difficilmente se io mi diverto, il lettore non si divertirà a
sua volta. Non credo nel “dogma”. Lo scrittore deve allietare se stesso e per
ovvia conseguenza i lettori, fornire spunti di riflessione, entusiasmare,
scrivere bene (cosa molto più facile a dirsi che a farsi)…non deve imporre la
propria opinione, non deve fornire il “morale della favola”…quello lo faceva
Esopo troppo bene per venire emulato, soprattutto in questo momento storico.
Per questo il personaggio è bene che si faccia conoscere dal pubblico tramite
un giusto equilibrio di descrizione e dialogo con gli altri personaggi. Lo
scrittore non deve far capire troppo il proprio parere con descrizioni troppo
ampie: il lettore deve sentirsi libero di decidere da sé e di formarsi una
propria opinione, anche tramite dialoghi il più possibile verosimili.
Nel tuo libro ci sono moltissimi
personaggi, sia uomini che donne: quale di loro ti sei più divertita a
immaginare e poi a rappresentare? Ce n’è uno che detesti?
Ebbene: non
detesto nessuno. Amo tutti i miei personaggi per ciò che sono, e mi sono
divertita a descriverli tutti, perché sono tutti diversi, tutti si sono
affacciati alla mia immaginazione con la stessa appassionata irruenza. Certo:
non approvo alcuni loro comportamenti, ma non è come nella vita reale, dove
trovandomi davanti una Chantal Carmichael mi limiterei a cambiare strada e
tenerla più lontano possibile da me! Questo è un romanzo, e ogni personaggio
serve. Anche nella loro ferocia sono “mie” creature, del resto!
A uno scrittore si chiede sempre qual è la sua “formazione letteraria”,
perciò non possiamo fare eccezione: quali sono i libri o gli autori che hai
amato di più?
Ho un carattere particolare. In
ogni essere umano trovo la bellezza. Per me non esistono persone o cose “brutte”.
Ogni essere vivente, ogni cosa, possiede una particolarità che lo rende unico,
e bello….credo profondamente in Dio, e probabilmente questo atteggiamento
deriva anche dalla Fede. Così è per gli artisti, e per gli scrittori.
L’ispirazione, dal mio punto di vista, viene da un Essere Superiore. Fra i doni
che abbiamo ricevuto c’è il talento, e ogni persona, ogni singola parte del
Creato ha un proprio talento. Quindi, ogni persona e ogni avvenimento ci
troviamo a ricevere nel nostro cammino è degno di essere considerato: da tutto
e da tutti abbiamo la possibilità di recepire insegnamenti di varia natura, che
non potranno che rivelarsi utili. Di conseguenza ogni scrittore è particolare,
ogni artista è perfetto nel proprio stile. Ovviamente ho delle predilezioni:
per gli scrittori dell’800 francesi e italiani (Maupassant, Zola, Verga,
Salgari), ai quali mi ispiro pur seguendo un ritmo decisamente più in linea con
i nostri tempi. Amo leggere, e penso che ogni libro dia molto al lettore. Per
questo motivo non c’è un romanzo che preferisco agli altri, né uno scrittore in
assoluto che prediligo.
Tu sei una donna che lavora, moglie e madre, quando trovi il tempo per
scrivere? Hai delle abitudini “di scrittura”?
Ho una famiglia, una casa e un
lavoro part-time. Invidio le donne che riescono a fare tutto: hanno una
strabiliante carriera, sono mogli e madri esemplari e perfette donne di
casa. Purtroppo io non ci riesco. Cerco
di fare del mio meglio, ma casa mia è spesso un completo disastro con giochino
che emergono da ogni dove, e la carriera non fa per me. Quello che ritengo
veramente importante, è stare vicino ai miei bambini e a mio marito nel
migliore dei modi, dedicando loro più tempo possibile. Se poi il disordine
impera nella mia dimora, non fa nulla! Con due bambini piccoli e un marito
mentirei spudoratamente se affermassi di scrivere di notte. Alle dieci di sera,
appena il mio secondogenito di otto mesi decide di dormire, io crollo fra le
braccia di Morfeo! I momenti che dedico alla scrittura sono costellati da
richieste di latte, cambi di pannolini, giochi con palloni e cani di pezza.
Spesso nel pieno della vena creativa il mio primogenito di tre anni e otto mesi
mi si arrampica addosso senza pietà, e rileggo i miei pezzi sommersa dalla
pastina sputacchiata del più piccolo. Con tali premesse, qualsiasi abitudine
sarebbe ben difficile da mantenere. Tuttavia non riuscirei a concepire la mia
vita senza scrivere...e quindi persevero!
E’
impossibile condensare in poche righe il tuo romanzo, ma se dovessi scegliere
solo tre aggettivi per descriverlo quali sarebbero?
Posso dire come i miei lettori definiscono “Buon Sangue”.
Sorprendente, per la particolarità della storia e per il
grande movimento che la caratterizza. I colpi di scena sono incalzanti e ogni
pagina trasporta il lettore in uno scenario diverso, a volte in un tempo
diverso; eppure si riesce sempre a mantenere saldamente le fila della trama,
intricata ma lineare, chiara.
Avvincente, perché dicono che dalla prima pagina l’hanno
letto avidamente, con la curiosità irresistibile di arrivare alla fine ma anche
con una certa ritrosia ad abbandonare i miei personaggi una volta arrivati alla
sospirata ultima pagina…certi lettori mi hanno perfino confidato che i miei
personaggi gli sono talmente mancati che hanno dovuto rileggere la storia! Uno
di loro mi ha detto testualmente “Ho finito ieri sera e stanotte non ho
dormito…come farò a vivere senza James Principato?” E’stato un complimento
meraviglioso!
Innovativo, perché è scritto su piani diversi, con giochi di
flash-back molto bene strutturati, con conseguenti impercettibili variazioni di
stile che contribuiscono a coinvolgere meglio il lettore, a farlo sentire a
proprio agio nel tempo e nel luogo dove si svolge l’azione, pur non perdendo di
vista il fulcro principale della storia.
Il romanzo in realtà è talmente
particolare e ricco che è veramente difficile descriverlo in poche
parole…leggetelo, così potrete offrirmi nuovi aggettivi!!
Sappiamo che hai una vena creativa esplosiva e non ti stanchi mai di
scrivere: hai progetti per il futuro?
In lavorazione ci sono altri tre romanzi, uno
dei quali ambientato nella Roma antica, un cortometraggio e un pezzo teatrale
umoristico.