1. Lei è uno dei partecipanti al premio Casa Sanremo Writers, con quale opera ha partecipato? Come è nata l’idea di partecipare al concorso?
Ho partecipato con “Immagina”, un romanzo fantasy con una forte componente dark. Sono venuta a conoscenza del concorso “Casa Sanremo Writers” per caso e ho pensato di mettermi in gioco: ero cosciente del fatto che a un concorso letterario abbinato a un Festival così importante avrebbero sicuramente partecipato molti autori italiani validi e inoltre ho pensato fosse un'ottima vetrina per chi, come me, è un esordiente interessato far conoscere la propria opera.
2. Innanzitutto, se me lo concede le chiederei di dirci qualcosa su di lei, per conoscerla. Da dove viene, che fa nella vita…
Vivo in Sicilia, ma sono un'amante del Giappone e di tutto quello che concerne la cultura e la produzione nipponica. Come il protagonista del mio romanzo, anch'io sto cercando di “ritagliarmi” uno spazio in questo mondo. Mi interesso di tante cose: disegno da autodidatta, dal 2009 ho cominciato a mettere per iscritto idee e pensieri sotto forma di romanzi e racconti, pratico l'arte del Cosplay e dal mese di Settembre dello scorso anno in poi ho cominciato a lavorare come recensionista di libri per due portali letterari (Polvere alla Polvere e Q Libri) e come articolista e recensionista di anteprime, manga, musica e occasionalmente anche film e drama per l'LSD Magazine, la prima rivista digitale italiana e gratuita che si occupa di produzioni e culture Asiatiche.
3. Ci può dire qualcosa della sua opera?
Il mio è un romanzo che si discosta un po' sia dal “Fantasy” tradizionale che dal più moderno sottogenere “Urban”. Elementi e figure che possono essere considerate come classici del genere sono stati mescolati con venature horror e drammatiche, che si alternano in maniera equilibrata, cercando di mantenere un ritmo incalzante che conceda poche brevi “pause di respiro” necessarie per mantenere acceso l’interesse del lettore senza però farlo stancare.
Il lettore può concedersi momenti di profonda riflessione, senza disdegnare situazioni e battute comiche che intervengono a smorzare i toni e la tensione.
L'apparente semplicità e linearità del linguaggio e della narrazione lascia intravedere numerose simbologie e messaggi contenuti nella storia.
In Immagina troverete sicuramente tematiche già trattate in passato da altri autori: la sfida è stata proprio quella di rielaborare temi già noti e mescolarli con nuovi spunti forniti dall'immaginazione, dando loro una forma che risultasse originale e stimolante.
La storia non si limita a narrare vicende che si svolgono nella dimensione dei sogni e degli incubi, ma è essa stessa composta da sogni e incubi che ho fatto in anni diversi della mia vita, la maggior parte dei quali avevano come protagonista lo stesso ragazzo, coinvolto in situazioni pericolose, misteriose e sempre in viaggio o in fuga da qualcosa. In un momento particolare della mia vita, ho deciso di provare a mettere insieme questi sogni, collegandoli secondo una sequenza logica e ricostruendo attorno a essi background e personaggi di supporto che aiutassero il protagonista ad andare avanti nel suo viaggio.
Il lettore può concedersi momenti di profonda riflessione, senza disdegnare situazioni e battute comiche che intervengono a smorzare i toni e la tensione.
L'apparente semplicità e linearità del linguaggio e della narrazione lascia intravedere numerose simbologie e messaggi contenuti nella storia.
In Immagina troverete sicuramente tematiche già trattate in passato da altri autori: la sfida è stata proprio quella di rielaborare temi già noti e mescolarli con nuovi spunti forniti dall'immaginazione, dando loro una forma che risultasse originale e stimolante.
La storia non si limita a narrare vicende che si svolgono nella dimensione dei sogni e degli incubi, ma è essa stessa composta da sogni e incubi che ho fatto in anni diversi della mia vita, la maggior parte dei quali avevano come protagonista lo stesso ragazzo, coinvolto in situazioni pericolose, misteriose e sempre in viaggio o in fuga da qualcosa. In un momento particolare della mia vita, ho deciso di provare a mettere insieme questi sogni, collegandoli secondo una sequenza logica e ricostruendo attorno a essi background e personaggi di supporto che aiutassero il protagonista ad andare avanti nel suo viaggio.
Per queste sue caratteristiche particolari e per il modo in cui i personaggi interagiscono tra loro, molti di coloro che hanno già letto il romanzo lo hanno definito molto simile a un anime (cioè a un cartone animato giapponese).
Anche il protagonista, Feo, si discosta parecchio dallo stereotipo del ragazzo “belloccio e impossibile”, dall'aria misteriosa e affascinante, che ha tutte le donne ai suoi piedi e ottiene sempre ciò che desidera. Non è nemmeno un eroe forte e coraggioso che si lancia in battaglia per salvare la principessa di turno né un “prescelto” pronto a immolarsi per la salvezza dell'umanità.
Al contrario, nonostante la sua bellezza e il suo fascino, Feo è una persona molto umile, insicura e indifesa. Volevo rappresentasse l'innocenza, l'ultimo residuo di purezza che l'umanità sembra ormai abbia perso. E' lui il “principe” che ha bisogno di essere salvato da una bella guerriera.
Nonostante sia un personaggio così diverso da quelli che siamo abituati a leggere nei romanzi, al tempo stesso Feo incarna tutti i disagi vissuti dai giovani, soprattutto negli ultimi anni: chiunque, ragazzo o ragazza, riesce a identificarsi in lui, a rivedersi nei suoi problemi a trovare un lavoro fisso, a ottenere un'indipendenza economica e a sentirsi realizzato in una società sempre più complicata, competitiva, indifferente ai bisogni del singolo e violenta, che distrugge ogni speranza per il futuro e spegne ogni entusiasmo per la vita. Attraverso Feo, il lettore assiste al tormento di chi cade in depressione e diventa testimone del lungo, doloroso travaglio che un'anima deve affrontare per uscirne, soprattutto quando attorno a sé non riesce a trovare altro che miseria e sofferenza.
In Immagina la realtà si mescola alla fantasia e sembra che finora questo sia stato apprezzato sia dagli amanti del genere che da chi si è accostato per la prima volta al fantasy con interesse.
Anche il protagonista, Feo, si discosta parecchio dallo stereotipo del ragazzo “belloccio e impossibile”, dall'aria misteriosa e affascinante, che ha tutte le donne ai suoi piedi e ottiene sempre ciò che desidera. Non è nemmeno un eroe forte e coraggioso che si lancia in battaglia per salvare la principessa di turno né un “prescelto” pronto a immolarsi per la salvezza dell'umanità.
Al contrario, nonostante la sua bellezza e il suo fascino, Feo è una persona molto umile, insicura e indifesa. Volevo rappresentasse l'innocenza, l'ultimo residuo di purezza che l'umanità sembra ormai abbia perso. E' lui il “principe” che ha bisogno di essere salvato da una bella guerriera.
Nonostante sia un personaggio così diverso da quelli che siamo abituati a leggere nei romanzi, al tempo stesso Feo incarna tutti i disagi vissuti dai giovani, soprattutto negli ultimi anni: chiunque, ragazzo o ragazza, riesce a identificarsi in lui, a rivedersi nei suoi problemi a trovare un lavoro fisso, a ottenere un'indipendenza economica e a sentirsi realizzato in una società sempre più complicata, competitiva, indifferente ai bisogni del singolo e violenta, che distrugge ogni speranza per il futuro e spegne ogni entusiasmo per la vita. Attraverso Feo, il lettore assiste al tormento di chi cade in depressione e diventa testimone del lungo, doloroso travaglio che un'anima deve affrontare per uscirne, soprattutto quando attorno a sé non riesce a trovare altro che miseria e sofferenza.
In Immagina la realtà si mescola alla fantasia e sembra che finora questo sia stato apprezzato sia dagli amanti del genere che da chi si è accostato per la prima volta al fantasy con interesse.
4. È molto che scrive? Da cosa è nata l’esigenza di scrivere?
Scrivere è nato sia da un bisogno di esternare i miei pensieri e il mio modo di vedere e percepire il mondo sia dalla voglia di raccontare alcune storie che “arrivano a me” attraverso i sogni. Ho sempre avuto un modo strano di sognare: spesso è come guardare la vita di altre persone attraverso una telecamera, come un film. Ovviamente non tutte le storie che scrivo prendono spunto dai sogni o incubi; molte nascono da fantasie e idee che mi vengono in qualunque momento della giornata.
5. Che effetto ha avuto e ha la scrittura sulla sua vita? La rende migliore o peggiore?
Da quando ho cominciato a scrivere mi sento più realizzata, perché finalmente ho trovato il modo di trasformare la mia creatività in qualcosa di più completo e di tirare fuori una parte di me che ero stata costretta a reprimere. La promozione del mio primo romanzo mi ha portata ad avere contatti e confronti con molte persone e questo ha contribuito a farmi “sbloccare” dall'eccessiva timidezza. Sono sempre emotiva, ma quantomeno sto imparando a gestire meglio le mie emozioni e a essere più spigliata quando devo parlare di fronte a tante persone.
6. Come percepisce lei l’esercizio letterario, cioè che ruolo ha la letteratura nel mondo moderno?
Ho l'impressione che ultimamente si stia puntando molto sullo sviluppo tecnologico e produzioni come videogiochi e film sono stati avvantaggiati da questa tendenza. Tuttavia sia la musica con gli mp3 che la letteratura con gli ebook sono riusciti a trovare il modo di recuperare terreno, soprattutto gli ebook che in questi ultimi due anni, grazie a nuovi prodotti come ebook reader, i-phone e i-pad e alle applicazioni studiate per questi e ai prezzi competitivi, si stanno diffondendo rapidamente. Ormai sia i piccoli che i grossi editori puntano al mercato degli ebook, usufruendo dei numerosissimi ebook store che si trovano su internet. Gli ebook si distribuiscono a costi enormemente inferiori rispetto al cartaceo e a una velocità maggiore. Inoltre arrivano praticamente ovunque, con un click, senza costi di spedizione aggiuntivi né problemi di contatti tra fornitore e distributore. In molti sono pronti a giurare che in un futuro non troppo lontano gli ebook soppianteranno definitivamente i libri cartacei. Però tanti, come me, sono ancora troppo legati alle emozioni che ti dà un libro da sfogliare con le proprie mani e che emana profumo di carta e inchiostro appena stampato.
7. Se dovesse definire il suo stile con tre o quattro aggettivi, quali userebbe?
Di solito non amo esprimere un giudizio su me stessa o su ciò che mi riguarda, quindi citerò gli aggettivi usati dai lettori in proposito: innovativo, scorrevole, coinvolgente.
8. Posso chiedere qual è il suo autore preferito? Qual è il suo ideale letterario?
I miei autori preferiti sono E. A. Poe e Arthur Conan Doyle, due maestri che avevano una grande padronanza della propria lingua, uno stile affascinante e attento ai dettagli. Avevano la capacità di rendere alla perfezione le varie evoluzioni dell'animo umano, sapevano descrivere con maestria sensazioni ed emozioni di varia natura. Mi piacerebbe molto riuscire ad avvicinarmi anche di un solo passo al loro modo di descrivere la natura umana nella sua complessità.
9. Come percepisce l’attuale scenario letterario italiano? Pensa che ci sia sufficiente attenzione agli esordienti?
Purtroppo la piccola e media editoria, così come gli esordienti, fanno fatica a emergere. Il mercato è gestito in maniera quasi totalitaria da grosse case editrici che importano Best Seller stranieri e valorizzando e promuovendo pochi autori italiani. Non c'è moltissima attenzione nei confronti degli esordienti e lo dimostrano numerose situazioni in cui i libri di questi autori nella maggior parte dei casi vengono penalizzati da uno scarso editing, hanno una distribuzione limitata perché le librerie spesso non sono interessate o disposte ad accettare di ordinare libri di “sconosciuti” o se lo fanno spesso si ha l'impressione che vengono usati più per “riempire” gli spazi vuoti di scaffali che traboccano di copie che riportano in copertina un nome o un volto noti della televisione o dello spettacolo.
Scrivere libri è diventato un fenomeno così “comune” che sembra stia perdendo di serietà e valore.
10. Cosa si potrebbe fare per migliorare?
Si dovrebbe cominciare a far meno discriminazioni e dare importanza a ciò che merita veramente, indipendentemente dal fatto che sia stato scritto da un personaggio famoso o da un pinco pallino. Si dovrebbe prestare attenzione ai contenuti e ai messaggi di un libro e non al nome o al volto di chi appare in copertina (e poi magari si è pure avvalso dei servizi di un Ghost Writer, bisogna considerare anche questo fenomeno largamente diffuso e di cui pochi sono a conoscenza).
11. Ha nuovi progetti letterari in cantiere?
Nel Luglio 2010 ho iniziato a scrivere un secondo romanzo, ma ho dovuto sospenderlo dopo un paio di settimane a causa di problemi di salute. Dopo sono sopraggiunti altri impegni per l'editing e la promozione di immagina, presentazioni, partecipazione a eventi Cosplay e ad altri concorsi letterari e di disegno. Dai primi mesi del 2011 ho cominciato a scrivere racconti, molti dei quali hanno vinto dei concorsi e sono stati pubblicati nelle rispettive antologie. Sono sopraggiunti anche gli impegni con i siti letterari e il Magazine, per cui il continuo del secondo romanzo è stato rimandato fino a oggi. Conto però di riprenderlo il più presto possibile, con l'obiettivo di completarlo entro la fine dell'anno e proseguire in parallelo la stesura di altri racconti.
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